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Cos’è il dispacciamento e come incide sulla bolletta dell’elettricità

Poiché l’energia elettrica non può essere immagazzinata è necessario bilanciare la produzione e il consumo di elettricità, al fine di garantire il corretto funzionamento del sistema elettrico in Italia. Questo processo è il dispacciamento dell’energia elettrica, ossia la gestione dei flussi di elettricità in entrata e in uscita dalla rete elettrica nazionale.

Si tratta infatti di un’infrastruttura interconnessa, la cui sicurezza e stabilità richiedono una continua regolazione tra la quantità di energia elettrica richiesta dai consumatori e quella prodotta in Italia o acquistata dall’estero. Vediamo come funziona il dispacciamento e quanto incide in bolletta.

Il significato di dispacciamento dell’energia elettrica

Il dispacciamento è l’attività di gestione dei flussi di energia elettrica nel sistema elettrico nazionale, affinché l’elettricità immessa nella rete sia sempre bilanciata rispetto a quella prelevata. L’immissione avviene da parte dei produttori di energia, ovvero le grandi centrali elettriche alimentate da fonti fossili o rinnovabili e i medi e piccoli produttori, comprese le famiglie che hanno installato un impianto fotovoltaico e cedono parte dell’energia elettrica alla rete.

Il prelievo avviene da parte delle utenze allacciate alla rete elettrica in bassa o media tensione, tra cui le abitazioni residenziali, i condomini, le amministrazioni pubbliche, i negozi, le aziende, le industrie e le imprese agricole. Il dispacciamento, quindi, è il mantenimento dell’equilibrio tra domanda e offerta di energia elettrica, per garantire la sicurezza energetica, tutelare il sistema elettrico nazionale e assicurare la continuità delle forniture.

dispacciamento energia elettrica

Chi si occupa del dispacciamento dell’energia elettrica

In Italia il servizio di dispacciamento dell’energia elettrica è affidato a Terna, il gestore pubblico della rete di trasmissione in alta tensione che opera in regime di monopolio naturale. Terna si occupa della gestione, mantenimento e sviluppo della rete elettrica nazionale, compresa l’attività di dispacciamento per la gestione dei flussi di elettricità sulla rete in ogni istante.

Per garantire la concorrenza all’interno del libero mercato dell’energia, regolato in Italia da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente), Terna opera esclusivamente nella gestione della rete di trasmissione in alta tensione, mentre non svolge nessun tipo di attività di produzione, distribuzione o vendita al dettaglio di energia elettrica.

Come funziona il dispacciamento dell’elettricità

Per comprendere come funziona la gestione dei flussi di energia elettrica è importante capire chi sono gli utenti del dispacciamento, soggetti indispensabili per il funzionamento del sistema elettrico italiano. Si tratta di un insieme di produttori, clienti finali e grossisti che collaborano con Terna, affinché la società pubblica sia in grado di regolare il servizio di dispacciamento e far fronte anche a situazioni impreviste.

Ad esempio, quando l’offerta di energia elettrica supera la domanda Terna può chiedere ad alcuni produttori di ridurre l’immissione di elettricità all’interno della rete, bilanciando la minore richiesta di energia elettrica attraverso la diminuzione dell’offerta.

In modo analogo, quando la domanda oltrepassa l’offerta Terna può chiedere ad alcuni clienti finali di ridurre la propria attività, per diminuire il prelievo di energia elettrica dalla rete.

Questi clienti finali sono utenti particolarmente energivori chiamati clienti interrompibili, in genere grandi industrie che consumano elevate quantità di energia elettrica che, dietro il pagamento di un rimborso, sono disposte a interrompere il proprio consumo di elettricità. Secondo i dati di Terna, gli utenti interrompibili sono stati 221 nel 2019, 212 nel 2020 e 155 nel 2021.

L’attività di dispacciamento viene gestita dal Centro Nazionale di Controllo di Terna, un bunker dotato di avanzati sistemi di sicurezza, all’interno del quale è presente una control room di ultima generazione con 100 schermi e un wallscreen di 40 metri quadrati. Nel Centro Nazionale di Controllo vengono costantemente monitorate 293 linee, di cui 9 interconnessioni con l’estero, 3 cavi sottomarini e 281 linee nazionali a 380 kV.

Quanto costa il dispacciamento?

Il costo del dispacciamento dell’energia elettrica è basato sulle tariffe definite da ARERA mediante apposite delibere, con cui l’Autorità stabilisce la remunerazione di Terna per i servizi di trasmissione e dispacciamento dell’energia elettrica.

Con questi ricavi, applicati direttamente nelle bollette della luce all’interno della quota energia per l’attività di dispacciamento, oppure fatturati ai distributori locali connessi alla rete di trasmissione nazionale per i servizi di trasmissione e inseriti nei costi fissi, Terna è in grado di coprire le spese per il dispacciamento dell’energia elettrica e la trasmissione di elettricità.

La quota più importante è quella relativa ai ricavi di trasmissione, che derivano dal corrispettivo di trasmissione (CTR), mentre i ricavi per il servizio di dispacciamento rappresentano una quota minore. Quest’ultimo servizio è fatturato da Terna agli utenti del dispacciamento, ed è rappresentato dalla voce relativa al corrispettivo per il servizio di dispacciamento (DIS).

Per il periodo 2016-2023, la remunerazione di Terna per le attività di trasmissione e dispacciamento è pari al 5,6%, un valore al di sotto della media europea del 6,4%. Questo significa che il costo del servizio di trasmissione e dispacciamento, pagato dagli italiani nella bolletta della luce, è uno dei più bassi in Europa.

energia elettrica

Cos’è il dispacciamento in bolletta?

La componente per il dispacciamento dell’energia elettrica riportata nella bolletta della luce è indicata dalla sigla PD, in alcuni casi segnalata dalla voce “Dispacciamento”. Il valore viene espresso in euro/kWh, ed è determinato ogni trimestre dall’Autorità, quindi è uguale per tutti i fornitori e non dipende dalle società di vendita.

Il dispacciamento in bolletta si riferisce alla remunerazione di Terna per il servizio di gestione dei flussi di energia elettrica, un compenso stabilito dall’Autorità e applicato sia alle forniture attive nel mercato libero che a quelle nel regime di maggior tutela. Essendo il dispacciamento un costo legato al consumo, il valore di questa voce aumenta e diminuisce in base alla quantità di energia elettrica utilizzata.

Le ultime stime indicano una percentuale di circa il 7% in rapporto alla spesa per la materia energia, ma questo valore cambia periodicamente ogni trimestre. Nei primi tre mesi del 2023, ad esempio, il report di ARERA ha segnalato un aumento dello 0,4% dei prezzi di dispacciamento rispetto al trimestre precedente.

Poiché il prezzo del dispacciamento nel mercato libero è lo stesso nel mercato tutelato, con un valore individuato dall’Autorità, non è possibile risparmiare su questa voce, né su altri costi in bolletta come gli oneri di sistema, le imposte e la spesa per il trasporto e la gestione del contatore. A consentire di risparmiare sulla bolletta della luce è la componente energia, ossia la quota per la materia prima luce stabilita in autonomia dai fornitori nelle offerte all’interno del mercato libero.

Con NWG Energia non solo è possibile attivare offerte luce green con energia elettrica prodotta solo da fonti rinnovabili, ma si può anche risparmiare sulla componente energia grazie a una serie di promozioni dedicate. Tra queste c’è Influencer Green, una soluzione che permette di ridurre i costi in bolletta fino ad azzerarli del tutto quando i propri contatti acquistano un’offerta luce di NWG tramite la propria community.