Quando finirà la crisi energetica e il caro bollette: le previsioni

Dopo un 2022 record per il costo dell’energia elettrica e soprattutto del gas in Europa, i prezzi delle materie prime energetiche sono scesi all’inizio del 2023 facendo sperare in un miglioramento.

Ovviamente è difficile prevedere quando finirà la crisi energetica, tuttavia cominciano a intraversi dei segnali positivi. Purtroppo la situazione rimane complessa in ambito internazionale, con molte incertezze e criticità irrisolte.

Cerchiamo di capire quando potrebbe rientrare la crisi nel settore dell’energia in Europa, con i possibili scenari sul fronte delle bollette di luce e gas e le previsioni per il 2023 per il prezzo dell’energia.

La crisi energetica europea è scoppiata nel 2022, un anno caratterizzato da un rialzo senza precedenti delle materie prime energetiche, dal prezzo del petrolio che a marzo a raggiunto quasi 130 dollari al barile (Brent), fino a quello del gas che ad agosto al Tft di Amsterdam ha superato i 320 euro al megawattora.

Anche il carbone non è stato esente dai rialzi, arrivando a quadruplicare il suo prezzo di mercato durante lo scorso anno. L’incremento dei prezzi delle fonti fossili ha causato un aumento anche per il costo dell’energia elettrica, considerando che in Europa circa un terzo dell’elettricità viene prodotta attraverso combustibili fossili come il gas e il carbone.

I motivi della crisi energetica sono diversi:

• lo scoppio della guerra in Ucraina con l’invasione russa;
• la ripresa dell’economia europea e globale dopo la pandemia;
• l’aumento dei consumi durante l’estate trainato dalla ripresa dei flussi turistici;
• una domanda di energia superiore all’offerta;
• la speculazione finanziaria;
• una produzione energetica dalle rinnovabili al di sotto delle attese, soprattutto per l’eolico e l’idroelettrico;
• un ritardo nel processo di decarbonizzazione e transizione energetica verso le rinnovabili;
• una serie di tensioni geopolitiche tra diversi paesi.

Ad ogni modo, una delle principali cause della crisi energetica in Europa è stata l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con il conseguente stop alle importazioni di gas russo che ha fatto schizzare alle stelle il prezzo del gas e dell’energia elettrica.

Durante tutto il 2022 c’è stato un progressivo aumento delle bollette dell’energia elettrica e del gas, con il rincaro delle materie prime energetiche negli hub europei che ha causato rialzi significativi dei costi in bolletta per famiglie e imprese.

Ad esempio, il prezzo del PUN, l’indice di riferimento in Italia per le offerte a tariffa variabile per l’energia elettrica, è passato da 0,224 euro/kWh di gennaio 2022 a 0,543 euro/kWh di agosto, per poi scendere fino a 0,294 euro/kWh nel mese di dicembre.

Il prezzo del PSV, l’indice di riferimento per il gas in Italia, è salito da 0,920 euro/Smc (standard metro cubo) di gennaio fino a 2,498 euro/Smc di agosto, con una contrazione nella seconda parte dell’anno che ha portato il prezzo del gas nel mercato all’ingrosso fino a 1,247 euro/Smc di dicembre 2022.

L’andamento del costo del gas e dell’energia elettrica sul mercato ha provocato forti incrementi dei costi in bolletta, tuttavia il 2023 è iniziato con dei presupposti positivi per una possibile inversione di tendenza durante i prossimi mesi.

Per chi desidera sapere quando scenderanno le bollette, secondo ARERA il primo trimestre dell’anno vedrà una riduzione del prezzo di luce e gas, con un potenziale risparmio del 19,5% per l’energia elettrica.

Per il gas invece Nomisma prevede una diminuzione del prezzo del 29% rispetto al mese di dicembre, un taglio che potrebbe arrivare già a partire dal mese di febbraio.

Si tratta delle tariffe applicate nel regime di maggior tutela, dove i prezzi sono definiti dall’Autorità e che terminerà a gennaio 2024 con il passaggio definitivo al mercato libero dell’energia. Inoltre, la stima di ARERA si riferisce solo al primo trimestre del 2023, mentre rimane molta incertezza sul resto dell’anno.

Secondo il Codacons, ad esempio, la situazione rimarrà complicata anche quest’anno, infatti prevede che la spesa delle famiglie per la luce e il gas nel 2023 subirà un aumento di 2.500 euro rispetto al 2021, arrivando a 4,724 euro a famiglia.

Le previsioni sono dunque contrastanti, infatti se da un lato l’inverno mite ha ridotto l’influenza del gas russo, l’Europa è ancora indietro nel processo di decarbonizzazione e aumento dell’utilizzo delle energie rinnovabili, quindi potrebbe subire ancora eventuali rialzi delle fonti fossili.

D’altronde, il piano RePowerEU dell’Unione Europea ha posto degli obiettivi che oggi sembrano irrealizzabili, considerando che secondo le stime al ritmo attuale si arriverà al 2027 a una quota del 54% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, a fronte di un target del 69.

Allo stato attuale è difficile prevedere se il prezzo dell’energia elettrica e del gas scenderà nel 2023, concedendo un po’ di respiro ai bilanci delle famiglie e delle imprese. Non a caso, ARERA ha mantenuto le misure di supporto ai consumatori, tra cui l’azzeramento degli oneri di sistema, la riduzione dell’IVA e il rafforzamento dei bonus sociali.

Per tutelarsi dallo spettro della crisi energetica è fondamentale sfruttare le opportunità disponibili nel mercato libero dell’energia, puntando sulle forniture di energia prodotta da fonti rinnovabili e sulle promozioni più convenienti per risparmiare sulla bolletta.

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